lunedì 16 ottobre 2017

Personaggi della Storia Medievale e come vestivano: Roberto I D'Angiò

Roberto I D'Angiò
Roberto d'Angiò, detto il Saggio (Torre di Sant'Erasmo, 1277 – Napoli, 16 gennaio 1343), figlio del re Carlo II d'Angiò e della regina Maria Arpad d'Ungheria, fu nominato nel 1296, durante il regno di suo padre, primo duca di Calabria, titolo che manterrà fino alla sua incorazione a re di Napoli, avvenuta alla morte del padre nel 1309. Sarà sovrano del Regno di Napoli, assieme ai titoli di conte d'Angiò e del Maine, conte di Provenza e di Forcalquier, e re titolare di Gerusalemme, fino alla sua stessa morte, avvenuta nel 1343. Senza eredi legittimi in vita, Roberto sarà succeduto al trono dalla nipote Giovanna, figlia di suo figlio Carlo, duca di Calabria.

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giovedì 8 giugno 2017

Eleonora D'angiò da nubile e la Bibbia angioina

L'unica immagine fin ora conosciuta di Eleonora D'Angiò, grande regina, vissuta in Sicilia fino alla sua morte, è conservata al Duomo di Messina in un mosaico. Qui la regina sicuramente è rappresentata in età non più adolescenziale, date le rughe che si possono notare sotto gli occhi. Inoltre Eleonora quì è già sposata perchè interamente coperta, come era d'uso nel medioevo per le donne ammogliate.

Un altra immagine, seppur molto avanti nella storia, è in un dipinto di Matteo Desiderato, che si trova nella Chiesa di San Francesco D'Assisi a Catania ove la regina fu sepolta.
Nel dipinto sono presenti Santa Chiara ed Eleonora D'Angiò in abito da francescane.

La nostra Vicepresidente la Prof..ssa Graziella Milazzo - storica dell'arte e antropologa-ha ad oggi ritrovato un immagine che ritrae invece Eleonora D'angiò da nubile assieme alle sue sorelle.
La miniatura si trova nella Bibbia degli Angiò conservata presso L'Università di Leuven (Lovanio).
Una ricerca molto ardua che Medioexpo ha  portato al termine al fine di poter riprodurre un abito della regina sia nei colori che nel modello in uso al suo tempo. 

Figlie di Carlo D'Angiò

La bibbia degli Angiò.

La bibbia angioina è un manoscritto eccezionale riccamente decorato che emerso intorno al 1340 alla corte di Roberto di Napoli, conosciuto anche come Roberto I d'Angiò. La Bibbia si compone di 344 fogli con due miniature a piena pagina e più di 80 piccole miniature con iniziali istoriate. L'opera è considerata un capolavoro dell'arte italiana in miniatura al XIV secolo.

Questo prezioso manoscritto in possesso della Chiesa cattolica belga, si è conservato nella biblioteca della Facoltà di Teologia dell'Università Cattolica di Lovanio. Il 10 marzo 2008 è stato incluso nella lista del patrimonio culturale della Comunità fiamminga.

Nella letteratura più vecchia, questo lavoro è spesso chiamato la Bibbia Malines , riferendosi al luogo ove era prima conservata presso il Seminario Maggiore di Mechelen.
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lunedì 6 febbraio 2017

Nadelbinden:l'antenato dell'uncinetto




Il Nadelbinden (nadel binden: "legare ad ago") è una sorta di tessuto elastico, realizzato in lana, lino, seta o altri filati, è il predecessore del lavoro a maglia e all'uncinetto; a lavoro finito è simile alla moderna maglieria, ma si lavora utilizzando un ago.

. Nadelbinden, chiamato anche Naalbinding o Nålbinding, è una tecnica estremamente antica e gli esempi di tale arte possono essere ritrovati in molte culture, è certo che sia esistito nell'Egitto dei faraoni, e nell' l'età dei Vichinghi.







Grazie alle varie migrazioni dei popoli del ceppo indoeuropeo, nel periodo che va dal neolitico alla prima età del bronzo, potremmo supporre che questa tecnica era conosciuta e divulgata in tutta Europa.

I più antichi esempi di questa tecnica sono frammenti di punti trovati nel deserto della Giudea (ora Israele) nella grotta Nehalem Hemar datati circa 6500 a.C.

Nel museo di egittologia di Londra, personalmente ho visto le calze trovate in Egitto intorno al 4-6 secolo d.C.

Ho imparato i principi fondamentali di Nadelbinden da Bernhard Dankbar, durante un nostro viaggio in Germania, nel famoso sito archeologico di Heuneburg, a Herbertingen/Hundersingen .


FONTE: sagittabarbarica.org