domenica 14 agosto 2016

Ricette Medievali - Menù 2

Abbiamo aspettato oggi per proporvi le nostre ricette per il Ferragosto, ma ci faremo perdonare dandovi un link di un riccettario abbastanza corposo.

Intanto l'ANTEPRIMA di qualche ricetta:


C A P R E T T O A R RO S T O ( p e r 6 p e rs o n e )
 
Ingredienti
: 1,5 k g di capretto, 1,5 stecche di cannella, 200 g di mandorle pelate, 2 cucchiai di miele, 500g
di prugne secche, 2 cucchiai di te sale, pepe, olio di oliva, 1 bicchiere di vino bianco
Tagliare il capretto a pezzi e farlo soffriggere da ambo le parti in olio caldo. Quando
è ben dorato ,
bagnare con il vino bianco. Aggiungere la cannella, il miele, le mandorle, il sale e il pepe. Coprire e far
cuocere piano per 45 minuti. Preparare il te mettere dentro le prugne ed aggiungerle nel composto e cuocere
ancora per 15 minuti.
 
 
 
 
R I S O CO N L A C T E D E M A N D O R L E
 
Ingredienti
: carne di capretto, lardo, erbe odorose, zafferano, formaggio fresco, uova
Prendi un crapetto e riduci la carne in pezzi minuti , soffriggi a fuoco forte il lardo e quindi metti la carne
di capretto a soffriggere leggermente. Trita e pesta bene una buona quantità
di erbe odorose , zafferano e
formaggio fresco e stempera con delle uova a formare un composto morbido; stempera le carni con questo e
metti il tutto in un tegame al fuoco per addensarlo un poco. Fai una pasta sottile nel testo unto di lardo,
fodera inferiormente il testo con la pasta e riempi col composto di carne e uova al quale aggiungi pepe,
copri poi il tutto con altra pasta e metti al fuoco che cucini sopra e sotto, ma controlla spesso, poi mettici
del lardo e mangia. 
 
 
 
PA S T E L L O D E C A P R E T T O
 
Ingredienti
: carne di capretto, lardo, erbe odorose, zafferano, formaggio fresco, uova
Prendi un crapetto e riduci la carne in pezzi minuti , soffriggi a fuoco forte il lardo e quindi metti la carne
di capretto a soffriggere leggermente. Trita e pesta bene una buona quantità
di erbe odorose , zafferano e
formaggio fresco e stempera con delle uova a formare un composto morbido; stempera le carni con questo e
metti il tutto in un tegame al fuoco per addensarlo un poco. Fai una pasta sottile nel testo unto di lardo,
fodera inferiormente il testo con la pasta e riempi col composto di carne e uova al quale aggiungi pepe,
copri poi il tutto con altra pasta e metti al fuoco che cucini sopra e sotto, ma controlla spesso, poi mettici
del lardo e mangia. 
 
 
Ricettaio completo: ricettario-medievale


giovedì 11 agosto 2016

Abbigliamento Medievale 2



Oggi vi presentiamo un breve brano tratto dal Piccolo Manuale del vestiario medievale redatto dalla compagnia degli Arcieri del Lago, per scaricare l'intero manuale basta andare sul sito web 
e scaricare l'apposito download
 
ABSTRACT

Abbigliamento Militare europeo

"Fino alla nascita delle Compagnie di ventura i combattenti sia dei feudi sia dei comuni erano gente normale strappata alle quotidiane attività per le riviste, le battagliole, le cavalcate, gli assedi e per le battaglie.
Pertanto il vestito base era quello della quotidianità.
I fanti, gli arcieri, i palvesari, erano di bassa estrazione e vestivano come si addiceva al loro stato. Lo stesso ragionamento di vestirsi secondo il censo valeva per i cavalieri.
La cosa cambiava nel momento in cui scendevano in battaglia.
In base al periodo e a quello che ordinavano gli statuti comunali o i banni del signore feudale, dovevano avere di proprietà oltre le armi anche quello che facilitava la vita militare.
Quindi:-nelle milizie cittadine al abito abituale si aggiungeva una sopravveste
o tabarda con i colori del rione, della porta, del mestiere ecc.-
comunque un sacco da spalla dove mettere il minimo di provviste e vesti di ricambio,-una borsa a tracolla per vettovaglie, piccoli attrezzi e igiene in marcia,-
nel periodo primaverile, autunnale e d’inverno anche le copri scarpe più grandi del solito per riempirle di paglia e stare coi piedi all’asciutto,
Fino al XI secolo le protezioni individuali erano composte (per la fanteria) da una
sovrapposizione di capi di abbigliamento che bastavano per proteggere da botte e dai colpi di piatto.
Ricordo che fino al XIV secolo le fanterie non svolgevano nessuna azione manovrata.
Erano schierate in linea a difesa e stavano lì aspettando le cariche della cavalleria. La battaglia era tra i cavalieri e finiva quando uno prevaleva sull’altro o quando questi 5riuscivano sfondare la massa di fanteria del nemico.
Altre incombenze erano le guardie, controllo delle salmerie, recupero dei feriti,
cattura dei fuggiaschi, sorveglianza dei ponti e dei guadi, azioni di rapina contro i
contadi del nemico. L’unica azione “positiva” era l’assalto ai castelli, null’altro.
Quindi anche le protezioni erano fatte per questo finto guerreggiare.
Dal XI al XIII secolo le protezioni erano fatte cucendo insieme a strati vestiti fatti
con diversi materiali. Quindi la tunica o il copri tunica fatto con strati di lana, pelle, feltro etc. sovrapposto in più strati. Un po’ come le odierne corazze stratificate dei mezzi blindati, ogni materiale ha un'altra proprietà, altra densità, altra resistenza, e insieme una protezione maggiore. In questo modo oltre a proteggere dalle botte serviva anche per proteggere da tagli non particolarmente forti. Era il precursore del gambeson come lo conosciamo oggi.
A tutto questo si aggiungeva l’elmo
e la gorgiera imbottita o in maglia di ferro.


E’ evidente che così aumentava il bagaglio da portarsi appresso, un grande sacco di canapa sulla schiena e via camminare, (non si facevano che pochi kilometri al giorno).
Dal 1200 e passa le fanterie hanno cominciato dividersi per specialità e per arma di appartenenza. Inoltre dalla seconda metà sono comparsi gli “stipendiari”
–mercenari individuali. Aumentando l’armamento offensivo si adeguava l’armamento protettivo, quindi la cotta di maglia integrale o parziale, che permetteva una discreta difesa. La tecnica di combattimento era uguale a prima e quindi aumentava solo il peso di quello
che si trasportava sulla schiena.
Le cose sono cambiate con le Compagnie di ventura, prima metà del XIV secolo.

Innanzitutto perché i militari di mestiere disponendo di molti soldi sia degli stipendi che delle rapine, si vestivano meglio dei loro pari del popolo. Quindi le vesti più belle e più costose.
La fanteria finalmente divisa per raggruppamenti e non più in linea a piè fermo passava al attacco manovrato, non tutti insieme ma battaglia per battaglia (nome di reparto).
Diventando l'azione principale della battaglia doveva adeguarsi anche la protezione.
Quindi copri spalle e copri braccia in lamiera, piastre a lamelle cucite
nel corpetto e piastre integrali sia sul busto che sulle gambe. Questo non solo per i cavalieri ma anche per i fanti, arcieri, balestrieri e tutto il resto che manovrando partecipava direttamente alla battaglia.
Simili atteggiamenti erano in tutte le attività belliche.
Essendo troppo il peso da portarsi sulla groppa, si caricavano i carriaggi con i bagagli personali. Aumentava così il treno logistico che poi alla bisogna i carri venivano usati come una barriera d’arresto nei confronti delle cavallerie nemiche."

Per i più curiosi o i veri e propri storici del costume medievale consigliamo invece la lettura del testo Come vestivano gli uomini del Decameron di C. Merkel




Ricordiamo che a MEDIOEXPO è possibile visualizzare ed imparare la tecnica della realizzazione della Cotta di Maglia e del Camaglio.
 

sabato 6 agosto 2016

Ricette medievali - Menù Medievale 1



Ricette Medievali

PRIMI PIATTI

PUREA DI FAVE (per 4 persone)

Ingredienti:
300 gr di fave secche decorticate
500 gr di mele renette
4 cipolle
5 cl di olio d’oliva
4-5 foglie di salvia fresca sale

Procedimento:
La sera prima lavare e mettere a bagno le fave. Il giorno dopo: portare lentamente ad
ebollizione le fave in acqua fredda e cuocerle finché si sbriciolano sotto le dita Salare a fine cottura. Passare le fave al setaccio. Far rosolare a fuoco lento le cipolle a rondelle e quando si sono un po’ appassite, aggiungere le mele a fettine, la salvia e cuo
cere a fuoco lento per 15-20 minuti sino a disfacimento. Al momento di servire scaldare il purea di fave, metterlo in
un piatto e sistemarvi al centro il purea di mele alle cipolle.

 Risultati immagini per cucina medievale

SECONDI PIATTI

1.CAPRETTO ARROSTO (per 6 persone)
Ingredienti:
1,5 kg di capretto
1,5 stecche di cannella
200 g di mandorle pelate
2 cucchiai di miele
500g di prugne secche
2 cucchiai di te sale, pepe, olio di oliva
1 bicchiere di vino bianco

Procedimento:
Tagliare il capretto a pezzi e farlo soffriggere da ambo le parti in olio caldo. Quando è ben dorato , bagnare con il vino bianco. Aggiungere l
a cannella, il miele, le mandorle, il sale e il pepe. Coprire e far cuocere piano per 45 minuti. Preparare il te mettere dentro le prugne ed aggiungerle nel composto
e cuocere ancora per 15 minuti.

2.MAIALINO ARROSTO FARCITO (per 4 persone)
Ingredienti:
1 maialino svuotato (con le interiora)
1 lombata di maiale
450 gr di prosciutto cotto
25 uova 300 gr di formaggio (oggi parmigiano)
1 cucchiaio di zenzero
1 cucchiaino di zafferano
Procedimento:
Cuocere la lombata e le interiora a fuoco lento e in acqua salata per un'ora circa.
Dopo 20’
togliere il fegato. Assodare 20 uova e sgusciarle. Pulire bene il maialino dalle impurità, salare l’interno e farlo riposare. Scolare e frullare la lombata e le interiora aggiungendo il prosciutto tritato. Aggiungere alla carne 5 rossi d’uovo e il
formaggio. Salare e unire lo zenzero e lo zafferano. Asciugare l’interno del maialino, riempire il ventre con la farcia e le uova sode e ricucirlo con lo spago (oggi da cucina). Mettere il maialino in una teglia e avvolgere le
orecchie con fogli di alluminio Cuocere in forno a 180° per tre ore e mezza. 


CONTORNI

1.FRITTELLE DI FORMAGGIO
Prendete dei rossi d'uovo, della farina e del sale, e un pò di vino, sbattete forte insieme, e del formaggio tagliato a fette fini, e poi mettete le fettine del formaggio nella pasta mescolando, e poi friggete in padella con
il burro o olio extravergine di oliva.
traduzione dal francese
-Menagier de Paris
-1382-85

DOLCI
1.
TORTA IN BALCONATA (per 4 persone)

Ingredienti:
Pasta brisée
450g di farina
200g di burro sale e acqua
R ipieno:
25gr di zucchero
75gr di uva passa
18 noci
13 datteri
1,5 gr chiodi di garofano in polvere
e latte di mandorle

Procedimento:
Qualche ora prima preparare la pasta: Mettere la farina su un tavolo da lavoro e formare un
buco al centro. Unire a pezzi il burro precedentemente ammorbidito e il sale. Impastare il
tutto aggiungendo l’acqua. Lasciare riposare per circa un’ora in luogo fresco. Stendere una sfoglia di pasta e spolverarla di zucchero e chiodi di garofano facendoli penetrare con l’aiuto del mattarello. Foderarne una tortiera. Disporre le noci e annaffiare con il latte di mandorle.
Coprire con una seconda sfoglia sottilissima, anch'essa preparata come prima. Disporre i datteri spezzettati e annaffiare con latte di mandorle. Coprire con un'altra sfoglia Disporre
l'uva passa fatta rinvenire in acqua; annaffiare con latte di mandorle e coprire con un'ultima sfoglia. Cuocere in forno a 220° per un'ora e più.

2.
PERE CON LO ZUCCHERO (per 4 persone)
Ingredienti:
1 kg di pere mature ma sode
1 pugno di more
75 cl di vino rosso
1 bottiglia di moscato di Trani
50 gr di zucchero
1 cucchiaino di zenzero in polvere
Procedimento:
Sbucciare le pere e cuocerle con le more per 30 minuti Nel frattempo, unire al moscato lo zucchero e lo zenzero e farlo addensare. Immergere le pere cotte nello sciroppo ottenuto dal vino, lasciare macerare e poi servire.
*
LATTE DI MANDORLE
Ingredienti:
Una fetta di pane da tramezzini tostata
100 g di polvere di mandorle
1 cucchiaio di acqua di fiori d'arancio
1/4 di litro di latte
2 cucchiai di miele
Far bollire tutto per 5 minuti Passare al frullatore. Filtrare con un colino fine. 





Vino
IPPOCRASSO (per 4 persone)
Ingredienti:
1 litro di vino rosso
100 g di zucchero
50 g di miele
8 g di cannella in polvere
8 g di zenzero in polvere
1 pezzetto di galanga (spezia di origine cinese)

Procedimento:
Mettere il vino in una zuppiera, aggiungere lo zucchero, il miele e le spezie. Mescolare e lasciare riposare per 2 ore circa. Filtrare più volte il liquido finchè non risulti limpido.
Imbottigliare e mettere in fresco. Lasciar riposare qualche giorno prima di consumare.

FONTE
www.lorointavola.itwww.prodottitipici-pugliesi.it